Perché noi siamo sensibili ai problemi del mondo, ma siamo sensibili anche se ci dicono "ciao, ti vedo bene oggi" con un sorriso "sospetto" o un tono differente da come ce lo aspettiamo, e a quel punto abbiamo una scelta: interpretare o aspettare e vedere come procede.

Ovviamente, essendo sensibili, ci sentiremo in diritto di interpretare, dall'alto della nostra consapevolezza sensibile; a quel punto avremo un'altra scelta: interpretare bene o interpretare male. Ma se interpretassimo bene, non saremmo poi così colpiti, in fondo il bene non è una cosa sensazionale, diciamocelo, l'ha capito anche studio aperto...

Allora interpretiamo male, così possiamo far vedere molte cose: prima di tutto che ci stanno attaccando, così abbiamo una giustificazione per poter fare quello che abbiamo imparato quando ci hanno fatto quella cosa bruttissima alle elementari: ci difendiamo con denti e unghie; poi che siamo delle vittime, perché in fondo è una condizione di comodo, far vedere al mondo che abbiamo bisogno di aiuto contro i cattivi; infine possiamo dimostrare di essere superiori, che è la cosa più gratificante del mondo. Pensiamoci: l'altro è cattivo, e noi siamo i buoni. Quale visione può elevare la propria considerazione più di questa, in caso di emergenza?

Solo che poi ci si fa l'abitudine, e passiamo la vita da vittime, a graffiare chiunque si avvicini a noi con un fare diverso da quello che esigiamo, a sentirci come delle coccolose volpi indifese in un mondo di cacciatori, dove l'unica soluzione è tirar fuori artigli e denti da usare al primo movimento di foglie che notiamo troppo vicino alla tana.

Che cosa loca ^_^